L’Amleto di nessuno

Prima regionale - Teatro Filodrammatici di Milano

07

Maggio
14 giugno ore 21.00

L'Amleto di nessuno (Hamlet of no one) è una macchina teatrale fatta di scelte in cui sarà anche il pubblico a scegliere, come nel gioco dell'assassino, in cui basta chiudere un attimo gli occhi per ritrovarsi uccisi.  

About

Quando il futuro inizia a sembrarti nero, che cosa potresti fare? In L'Amleto di nessuno (Hamlet of no one), un autore italiano affronta la lenta perdita della vista, la paura di non poter più vedere il mondo e il fatto di dover scrivere un adattamento di Amleto commissionato da un teatro di Mosca. Ma con la tragedia della cecità che incombe, invece di cedere allo sconforto, sceglie di giocare con la verità e la finzione, con il caso e col destino. Il testo è una meditazione piena di sorprese su cosa significhi agire e interagire in un mondo che si sta pian piano sfuocando e riducendo. L'Amleto di nessuno (Hamlet of no one) è una macchina teatrale fatta di scelte in cui sarà anche il pubblico a scegliere, come nel gioco dell'assassino, in cui basta chiudere un attimo gli occhi per ritrovarsi uccisi. Nassim Soleimanpour, autore di Coniglio bianco/coniglio rosso già andato in scena con successo sul nostro palcoscenico, ha adattato in esclusiva per il Teatro Filodrammatici di Milano questo lavoro (basato su Blind Hamlet, originariamente commissionato da Actors Touring Company), collaborando con Bruno Fornasari e Tommaso Amadio a una prima assoluta per l’Italia.  Gli unici interpreti sono un registratore e il pubblico stesso, che dovrà scoprire cosa sia realtà e cosa finzione, in un continuo gioco con il destino - tra essere e non essere.  .

Director’s Word

A Nassim Soleimanpour piacciono i giochi teatrali. Lui le chiama macchine. Che cos'è una macchina? Un dispositivo che richiede un input, ha un processo automatico e produce un output. Nassim, noto per il testo d’interazione col pubblico Coniglio bianco/Coniglio rosso, applica una personale teoria delle macchine al suo approccio creativo e il risultato finale è un gioco in cui il pubblico ha un ruolo centrale. In Coniglio, il copione veniva, e viene tuttora, letto a vista da un attore diverso a ogni rappresentazione, questo espediente serviva a far capire immediatamente al pubblico che il drammaturgo non poteva essere presente perché, ai tempi, gli era stato vietato di lasciare l'Iran. Adesso Nassim vive a Berlino e per fortuna siamo riusciti a vederci per ragionare di come trasformare una sua creatura di gioventù, il testo Blind Hamlet, originariamente diretto da Ramin Gray, in qualcosa che fosse originale, legato al presente e concepito in esclusiva per il nostro teatro. Ne è nato un viaggio ricco e stimolante che ci ha portati a questo Amleto di nessuno (Hamlet of no one). Anche qui si gioca con la verità, la menzogna e la finzione presentando uno spettacolo in cui non ci sono interpreti, se non un registratore vocale e il pubblico. Perché “di nessuno”? Perché Amleto c’è ma è un tipo strano, un Amleto assente e allo stesso tempo condiviso dall’immaginario del pubblico. È come se lo spirito del personaggio noto si divertisse a fare il fantasma di se stesso, a guardare e guardarsi attraverso la vicenda di un autore che sta gradualmente perdendo la vista ed è pieno di dubbi su come affrontare questa nuova realtà. Elsinore è evocata come un luogo di segreti e bugie e di una giustizia approssimativa, un luogo in cui il gioco ha per posta in palio la vita delle persone, colpevoli o innocenti che siano. Il nostro è un teatro che crede nella forza delle storie, le più assurde, provocatorie, inverosimili e proprio per questo spesso più realistiche del reale. Con Amleto di nessuno, abbiamo inaugurato una collaborazione con Nassim e trovato un’assoluta affinità di spirito, etica e desiderio di far giocare lo spettatore con la propria fantasia. Questo è il nostro progetto più sperimentale, potrebbe essere spiazzante per il nostro pubblico, soprattutto per chi non ha assistito alla nostra installazione Nel frattempo…, ma siamo convinti che l’atmosfera dell’originale shakespeariano riverberi in questo gioco tra vero e falso, colpevoli e innocenti, proprio come il famoso “dubbio” nella testa di Amleto.  
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