con il sostegno di Teatro Kismet e Cittadella degli Artisti
un ringraziamento particolare ad Associazione Alzheimer Italia Bari
Tom e Viv, un incontro casuale, un ballo che diventa un vortice di ricordi intensi, frammenti che scandiscono le tappe di una vita, di un Amore come tanti, alla fine come tutti: complesso, unico, in continua trasformazione.
About
Old Fools scritto nel 2018 dall’autore britannico Tristan Bernays, racconta di Tom e Viv, del loro
amore e della vita che hanno condiviso insieme, dalla prima scintilla fino all’ultimo momento
insieme. Ma non necessariamente una storia deve essere raccontata in quest'ordine. L’unicità
del testo è nella sua struttura. Una narrazione che, come una danza senza soluzione di
continuità, mescola e confonde il tempo e, partendo dal primo incontro, si proietta, un istante
dopo, nella senilità dei protagonisti per poi ritrovarli sposati o al secondo appuntamento, alle
prese con la crescita di un figlio o con la volontà di tenere insieme la loro relazione. La
messinscena e il lavoro degli interpreti, fedeli al progetto di costruzione testuale, vanno a
sviluppare questo multiforme movimento narrativo imprevedibile, magnetico e
appassionante.
L’asimmetria temporale, più simile alla dinamica della memoria e del ricordo, sembra avere
qualcosa a che fare con la costante ricerca di significato e di senso che ognuno di noi porta
avanti nella propria vita e con le fragili risposte che, di volta in volta, riusciamo a trovare, anche
se solo per brevi istanti, per poi perderci nuovamente, proprio come in una danza intima con
noi stessi. Old Fools è una storia semplice e, per questo, fortemente empatica. Ogni spettatore
può ritrovare nelle vicende dei due protagonisti, luoghi inaspettati di rispecchiamento
profondo con la propria esperienza personale, in una ritualità potente ed emozionante come
solo quella teatrale sa essere. Per Tom e Viv il mondo crolla e il tempo collassa quando
scoprono che uno dei due soffre di Alzheimer; la malattia porterà alla decostruzione di ogni
certezza, alla scomposizione del ritmo e della identità stessa della coppia, la cui infinita danza
sarà alterata da una musica improvvisamente dissonante e incerta.
Quest’opera si coniuga con il lavoro del regista Silvio Peroni che da anni porta avanti la ricerca
sull’attore e il desiderio di raccontare sul palcoscenico la vita senza spettacolarizzarla ma
indagandone la ordinaria complessità, delicata e imponderabile.
Director’s Word
Quando entro in teatro prima delle prove, e le luci sono spente e il palco è vuoto,
mi siedo e guardo. C’è sempre una strana sensazione di pienezza, a volte
sembra addirittura che l’aria sia rarefatta, e il silenzio più pesante che altrove.
Sarà suggestione, ma ho l’impressione che ogni teatro abbia la stessa
atmosfera.
Guardando il palco ancora vuoto mi viene da pensare che sia l’unico luogo al
mondo dove tutto può succedere, ed è strano pensare che un luogo definito da
quattro pareti possa anche essere un luogo infinito. E mentre sono lì, ancora
seduto, comincio a proiettare gli ologrammi della mia fantasia in quel vuoto, e
allora i personaggi si muovono, vanno dalla cucina alla camera, si spostano
dall’interno all’esterno senza soluzione di continuità. Poi c’è un giorno di questi
giorni, e credo che succeda ad ogni regista, dove cominci a fidarti delle tue
capacità e cosa più importante cominci a fidarti del pubblico, in quel momento
capisci che il tuo atto creativo può essere affidato anche allo spettatore, che
anche lo spettatore ha il diritto di entrare in teatro e immaginare. Da quel giorno
ho scelto di lavorare con gli attori per raccontare delle vite e lasciare quel luogo
vuoto. Ho cominciato allora a cercare testi che potessero permettercelo. Old
Fools potrebbe essere considerato un manifesto di questo modo di vedere il
teatro, l’autore Tristan Bernays concentra il suo testo - come se fosse una danza
– sulla vita di Tom e Viv facendo salti temporali, passando da un luogo all’altro
senza scenografia e senza paura, fidandosi dell’immaginazione dello
spettatore, che del resto viene a teatro anche per creare non solo per assistere.